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§9'
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Quando si finisce (e) si mette (tutto) in ordine,
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il sacerdote esorcista . [ . . . ] .;
109
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quindi si e[vocano] [gli] de[i] dalle fosse rituali,
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sentieri di [papp]a (di grano), miele, olio d'oliva e olio profumato e sentieri laterali [ . . . d]avanti si fanno32;
111
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(il sacerdote esorcista) [spezza un pane sottile sopra un sentiero (principale)],
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anche [su] un sentiero laterale spezza un pane sottile,
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zuppa di erba gangati- mette [sop]ra(?) [ . . . ]
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[Si evocano gli dei] con un ciuffo [di lana rossa]
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[(e) si invocano] con la piuma [di un'a]quila 33.
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[Quando si finisce] di evocar[li ( sc. gli dei?) s]u(?) dalla [fossa ritu]ale(?),
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[su un sentiero principale . . . ] e sul sentiero laterale un . [ . . . ]
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[ . . . ] si lavano,
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[ . . . ] si mette.
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L'integrazione proposta segue Haas – Wilhelm 1974, 158. Ma non si può escludere che il verbo sia alla 3a pers. sing. e che soggetto sia il LÚAZU.
Per le integrazioni ai kola 113-115, basate sui kola 33 sgg., cfr. Haas – Wilhelm 1974, 158 n. g) e 159 n. i).
Per l'integrazione di questo passo si può fare ancora riferimento a A. Ro I 31 = B. Ro. I 33.
È difficile dire se si tratti della parte finale del segno IR oppure della linea verticale che identifica la sottolineatura della tavoletta (KUB 15.31 è, infatti, una tavoletta 'vorliniert').
Qui si interrompe KUB 15.32 Ro II. L'integrazione e la conseguente interpretazione del testo qui proposte, si differenziano notevolmente da Haas – Wilhelm 1974, cit., anzitutto per il fatto che l'esame della foto di KUB 15.32 Ro II (Bo 2529+ = Archivio AdW PhB3784) mostra che non vi è nessuna linea di paragrafo dopo Ro II 34, come invece erroneamente riportato nell'autografia in KUB 15.32. I resti dei segni, inoltre, sembrano suggerire con sicurezza l'integrazione UTULgangati, ( contra Haas – Wilhelm 1974, 158 che integrano x x -an-ša) confermando ulteriormente il parallelismo con A. Ro I 29 sgg. = B Ro I 31 sgg., iniziato al kolon 113 (v. le due note precedenti) .
La presenza di uiya- “invocare” in lacuna, per cui cfr. Haas – Wilhelm 1974, 158, è molto probabile, dal momento che questo verbo nei rituali di evocazione regge quasi sempre il sintagma TI 8MUŠEN/ ḫarranaš partawar.
L'integrazione proposta in Haas – Wilhelm 1974, cit., è basata su A. Ro I 33 = B. Ro I 35, dove, anche se le azioni rituali non si svolgono secondo lo stesso ordine, il contesto rituale è molto simile. Tuttavia la presenza di una forma del verbo ep-, che reggendo un infinito acquista il significato di “iniziare, cominciare”, non sembra del tutto adatta al contesto, dal momento che ci troviamo alla fine della sezione relativa all'evocazione dalle fosse rituali. Si è perciò suggerita come alternativa una forma del verbo zinnai- “finire, terminare”.
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In lacuna si può ipotizzare la presenza di un caso indiretto retto dall'avverbio pariyan.
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